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L'OTTO ALLA PARI | Verso una nuova gestione della genitorialità

A IVL ci occupiamo di futuro: e un futuro equo e sostenibile è l’unico possibile.  


Per renderlo realtà, crediamo che - tra le altre cose - sia necessario trattare di donne e lavoro, di giusta retribuzione e di buona occupazione, e soprattutto crediamo che questo debba essere un impegno concreto e continuo.  

Per questo motivo, non abbiamo parlato di divario retributivo solo l’8 marzo, ma ne parleremo sempre, ogni otto del mese.  

E oggi, nello specifico, la Dottoressa Irene Lovato Menin, ci accompagna


Verso una nuova gestione della genitorialità


“Non è un paese per madri” è il titolo di un illuminante libro di Alessandra Minello[1] in cui, come si può intendere, vengono spiegate le ragioni per cui in Italia la maternità rappresenta un punto di svolta – spesso penalizzante – nella carriera di molte donne, in un circolo vizioso che, portando le donne a guadagnare di meno, rende anche meno facile sostenere i costi di un figlio, portando le famiglie a decidere di non fare figli o di farne solo uno.

L’Italia, infatti, presenta un sistema di welfare a supporto della maternità che non riesce a sostenere né le donne, né i titolari delle imprese che le assumono. Questo è ciò che emerge dalla interviste rivolte a lavoratrici dipendenti e alle titolati di impresa in Veneto, nell'ambito del progetto PARI[2].


La genitorialità è una tematica che ritorna sempre nelle diverse interviste come un fattore di difficoltà che sembra includere le madri in misura molto maggiore, se non esclusiva, di quanto invece coinvolga i padri. Diverse lavoratrici riportano casi in cui la gravidanza ha portato all’interruzione della loro professione, con la difficoltà a reinserirsi nel mondo del lavoro dopo uno stop di molti anni. Questo conferma i dati sull’occupazione delle donne madri: in Veneto, fatto 100 il numero di donne senza figli che lavorano, le donne con figli in età prescolare che lavorano sono il 74,7% (dati Istat, 2023).

A questo proposito, i dati dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro[3] riportano, su 52.000 casi di dimissioni di madri e padri lavoratori nel 2021, il 71,8% riferiti a donne che indicano la difficoltà nella conciliazione tra lavoro e cura dei figli come principale motivazione. Oltre al tasso occupazionale, la disparità di genere si riscontra anche negli stipendi di madri e padri. Se infatti per gli uomini con figli aumentano sia la partecipazione al mercato del lavoro che lo stipendio, per le donne diminuiscono entrambi. Un minore stipendio è legato in parte al frequente uso del part-time, misura utilizzata in grandissima parte dalle donne e spesso involontario: in Veneto il 37,9% delle donne occupate lavora part-time rispetto al 7,6% degli uomini[4].

Vi è inoltre un tema di mancanza di servizi a supporto dei genitori: “Metà dello stipendio di una mamma se ne va in centri estivi o in baby sitter”. Gli asili nidi in Veneto sono disponibili solo per il 32,4% dei bambini in età 0-2 e sono ancora pochissime le imprese italiane che riescono a fornire asili nidi aziendali (8,3%) o convenzioni con centri estivi (6,4%)[5]. Diverse imprese intervistate hanno riportato di aver valutato queste idee ma di essere state costrette a scartarle a causa di difficoltà economiche e logistiche. 


Tuttavia, nonostante la genitorialità rimanga un fattore di criticità dal punto di vista lavorativo, si possono notare già diversi miglioramenti rispetto al passato: alcune imprese virtuose hanno esteso i congedi parentali a entrambi i genitori per tre mesi e retribuiti totalmente; alcuni papà iniziano a chiedere congedi o flessibilità d’orario per potersi occupare anche loro dei figli; le aziende iniziano a fornire piani di welfare tailor-made, cuciti su misura delle esigenze delle e dei dipendenti.

Per un lavoro più a misura delle necessità di cura, e per una cura più condivisa tra donne e uomini.



Irene Lovato Menin

Università degli Studi di Padova

Ricercatrice di Istituto Veneto per il Lavoro


Ci vediamo il mese prossimo!


Sempre qui, sempre l’otto, sempre alla PARI.

Stay tuned!



 


[1] A. Minello, Non è un Paese per madri, Edizioni Laterza, 2022

[2] Le interviste sono state svolte da Irene Lovato Menin tra maggio e luglio 2024 all’interno del progetto PARI, nello specifico del percorso di ricerca “Gli aspetti sociologici e culturali del Gender Pay Gap”. Il report conclusivo è in corso di definizione.

[4] Regione del Veneto, L’occupazione maschile e femminile in Veneto. Rapporto sulla situazione del personale nelle aziende con oltre cinquanta dipendenti. Dati relativi al biennio 2020-2021

[5] D. Marini e I. Lovato Menin, Le aziende e la natalità. Le azioni per sostenere madri e padri lavoratori (Community Research&Analysis per Plasmon, Aprile 2023)



 


Seguici su Facebook e Linkedin per avere informazioni sulle iniziative di Incroci di Genere.


Nel frattempo, ecco i prossimi eventi che abbiamo in programma:


  • Focus Group | 11 luglio

Il ruolo della formazione nella promozione della parità retributiva


  • Laboratorio formativo | 18, 22 e 24 luglio

Approcci per la Certificazione di Genere delle piccole imprese

18 luglio, 14.00 - 18.00, Via Torino 101, Mestre (VE)

22 luglio, 16.00 - 18.00, online

24 luglio, 16.00 - 18.00, online


  • Corso di formazione

Migliorare la gestione delle retribuzioni e delle opportunità di carriera



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