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Fare formazione significa accompagnare al cambiamento.
Questo ci spinge, inevitabilmente, a guardare al futuro: un futuro che possiamo collaborare a costruire, insieme, in maniera strategica e sostenibile.
Attenzione! Futuri in corso è qui per questo: per decidere insieme verso quale futuro andare.
Il 1° gennaio 2023, si registravano 445 milioni di persone ad abitare negli Stati membri dell’Unione Europea: più di un quinto di loro, di età pari o superiore a 65 anni.
Quel giorno, la media della popolazione dell’UE ha raggiunto i 44,5 anni: in Italia, l’età media è di 48,4 anni, la più alta in Europa.
In Veneto, nel 2022 l’età media si è innalzata fino a 46,6 anni.
Negli ultimi decenni, l‘invecchiamento della popolazione ha avuto un impatto su ogni aspetto della vita sociale ed economica in Europa. Mai prima d’ora così tanti europei hanno vissuto così a lungo: l’aspettativa di vita è aumentata di circa 10 anni per uomini e donne negli ultimi cinque decenni.
La relazione del 2023 sull’impatto dei cambiamenti demografici mostra chiaramente che gli Stati membri stanno vivendo un calo sostanziale della popolazione in età lavorativa: tra il 2015 e il 2020, ci sono state circa 3,5 milioni persone in meno nel mondo del lavoro, e si prevede un ulteriore calo di 35 milioni di persone entro il 2050.
Negli anni a venire, la contrazione e l’invecchiamento della popolazione rappresentano una sfida significativa per la competitività a lungo termine dell’Unione Europea: l’invecchiamento della popolazione, infatti, riduce la forza lavoro, e questo scenario invita necessariamente a un ripensamento dei modelli lavorativi tradizionali.
Inoltre, in Europa il tasso di occupazione dei lavoratori tra i 55 e i 64 anni è inferiore rispetto alla media dei giovani adulti: ciò non può che rafforzare la volontà di sviluppare politiche innovative che ne incentivino la partecipazione nel mercato del lavoro.
Questi cambiamenti demografici rappresentato una sfida cruciale per la continuità e lo sviluppo economico del Veneto, il cui grande tessuto imprenditoriale è costituito in larga parte da piccole e medie imprese.
Quello che ci chiediamo a IVL, davanti a ogni sfida, è come poterla trasformare in un’opportunità per innovare la cultura aziendale delle PMI del Veneto.
La risposta, per noi, è sempre nella formazione: per questo, oggi parliamo di Age Diversity Management.
Perché lo scenario che risulta da questi due fattori rappresenta l’opportunità di valorizzare il capitale umano esistente, e di cui le PMI sono ricchissime: vanno sviluppati percorsi di carriera flessibili, che permettano a lavoratori e lavoratrici senior di continuare a contribuire al mercato del lavoro e, allo stesso tempo, garantire spazio e opportunità per emergere e affermarsi a lavoratori e lavoratrici più giovani.
L’importanza dell’Age Diversity Management
L’Age Diversity Management si occupa della gestione e dell’inclusione delle diversità anagrafiche che convivono nei contesti lavorativi, con i rispettivi punti di forza, esigenze e peculiarità: l’obiettivo è quello di creare ambienti di lavoro in cui tutte le persone coinvolte siano riconosciute, comprese e valorizzate.
L’age diversity management è fondamentale nelle PMI del Veneto: i cambiamenti demografici, infatti, riguardano da vicino la trasmissione dei valori e delle competenze, la leadership, il mantenimento di persone senior in contesti lavorativi adeguati, l’attrattività nei confronti di lavoratori e lavoratrici junior.
Solo così sarà possibile conciliare il contributo di lavoratori e lavoratrici senior con quello delle persone più giovani: l’apprendimento intergenerazionale, oltre ad aumentare la coesione all’interno dei luoghi di lavoro, permette uno scambio fluido di conoscenze e competenze tra le generazioni.
La formazione continua: un elemento essenziale
Uno dei pilastri dell’age diversity management è l’apprendimento permanente, ovvero quel tipo di formazione che punta a sviluppare competenze lungo tutto l’arco della vita delle persone.
Le competenze richieste sul mercato del lavoro stanno cambiando rapidamente, soprattutto con la transizione digitale e verde, e la formazione rappresenta per le PMI un investimento a lungo termine.
La possibilità di investire nelle competenze è essenziale per dipendenti di ogni età:
- migliora l’occupabilità delle persone senior;
- fornisce al personale junior una prospettiva di apprendimento delle conoscenze tradizionali;
- garantisce la continuità operativa e la trasmissione del know-how tipico di ogni impresa;
- rafforza la coesione intergenerazionale;
- promuove un ambiente collaborativo e inclusivo;
- aiuta con la talent attraction e retention.
5G: Riconnessioni in corso
All’interno delle PMI del Veneto, ora, convivono 5 generazioni diverse. Questo inedito scenario pone in primo piano necessità che vanno conciliate e riconnesse per garantire alle organizzazioni di promuovere sistemi organizzativi collaborativi e inclusivi.
Ed è in questo contesto che è nato 5G: Riconnessioni in corso, (progetto n. 2-0001-110-2024 Approvato con decreto N. 741del 06/06/2024), di cui IVL è capofila e finanziato dalla Regione Veneto in coerenza con la Priorità 1. Occupazione del PR Veneto FSE+ 2021-2027, Dgr 110/24 “Generazioni a confronto: promuovere Age Diversity Management nei contesti organizzativi“, e con l’obiettivo specifico ESO4.4 di “Promuovere l’adattamento dei lavoratori, delle imprese e degli imprenditori ai cambiamenti”.
5G: Riconnessioni in corso intende stimolare la crescita delle persone all’interno delle organizzazioni tramite il confronto su modelli e pratiche che valorizzano le competenze indipendentemente dall’età anagrafica e l’adozione diffusa di modelli organizzativi in grado di assicurare la partecipazione collaborativa di persone di tutte le età.
In questo contesto, il progetto vuole attivare interventi per mettere a fuoco esigenze e trovare soluzioni che possano aiutare a superare i gap nelle connessioni inter-generazionali, promuovendo azioni riguardanti:
- intergenerazionalità: agendo sulle capacità di gestire le diversità anagrafiche nelle organizzazioni e creando processi e strumenti a supporto della cooperazione intergenerazionale;
- competenze necessarie per affrontare i cambiamenti, valorizzando le competenze dei lavoratori per affrontare i cambiamenti, sviluppando capacità di trasferimento di conoscenza e attivando azioni di crossfertilization generazionale;
- transizione generazionale, promuovendo la diffusione di buone prassi, modelli di organizzazione e supporto per la gestione del passaggio intergenerazionale in azienda.
Vogliamo aiutare le 5 generazioni a confrontarsi e ridisegnare le necessarie connessioni in corso per favorire la cooperazione intergenerazionale nelle organizzazioni, e assicurare il benessere delle PMI.
Il Veneto ha l’opportunità di affrontare le sfide del ricambio generazionale con determinazione, abbracciando l’invecchiamento attivo e la formazione continua come strumenti per un futuro più prospero. L’integrazione tra generazioni, sostenuta da politiche inclusive e formazione, è la chiave per garantire la sostenibilità e la competitività delle PMI venete.
Il successo non risiede nel superare semplicemente le difficoltà, ma nel cogliere l’opportunità di costruire un futuro dove la diversità generazionale sia una leva per l’innovazione e la crescita.
Fonti:
Istat, Censimento permanente della popolazione in Veneto, anno 2022